Walter Mehring

Walter Mehring

Berlino, 29 aprile 1896 – Zurigo, 3 ottobre 1981.
Poeta, paroliere, saggista, drammaturgo.

Walter Mehring fu uno dei pochissimi poeti a collaborare con il Kabarett, mettendo al servizio dello spettacolo i suoi testi acuti e taglienti, che prendevano di mira la borghesia, il capitalismo, il nazismo.

Nato da una famiglia di origine ebrea, il padre scrittore e la madre cantante lirica, Mehring mosse i suoi primi passi nell’arte con la poesia, seguendo la corrente espressionista.

Alla fine del 1918, Mehring aderì al movimento Dada, grazie al quale entrò in contatto con George Grosz e John Heartfield. I tre iniziarono a collaborare con Max Reinhardt allo spettacolo di debutto del secondo Schall und Rauch. Andato in scena l’8 dicembre del 1919, l’esordio di questo Kabarett prevedeva anche Einfach klassisch! Eine Orestk mit glücklichem Ausgang (ovvero: Semplicemente classico! Una Orestea con il lieto fine), una parodia firmata da Mehring e “intepretata” da burattini disegnati da George Grosz.

La collaborazione proseguì con successo anche negli altri spettacoli dello Schall und Rauch, per i quali Reinhardt commissionò a Mehring nuovi scritti, poesie e canzoni: Die Arie der großen Hure Presse, Die kleine Stadt e molte altre. Uno dei brani più apprezzati fu Achtung Gleisdreieck!, influenzato dallo stile Dada e ispirato a Berlino vista come metropoli tentacolare composta da infiniti elementi; Gleisdreieck è infatti uno snodo della metropolitana della città, e l’interprete – Paul Graetz -, saltando da un ipotetico binario all’altro, elencava alcuni di quegli elementi nelle loro varietà, giustapposti senza un reale significato:

Jedermann / Cabaret
Lebemann / Séparé
Biedermann: Schieber / Oder Theater

(Uomo qualunque / Cabaret
Uomo di mondo / Séparé
Uomo ignorante / Oppure teatro)

Il brano faceva parte di un trittico chiamato Berliner Tempo, che includeva anche Couplet en Voltige der Contorsionistin Ellen T e Heimat Berlin; quest’ultimo divenne il più famoso dei tre.

Mehring dava il meglio di sé in testi fortemente impegnati, come Berlin Simultan, in cui la capitale tedesca veniva descritta come già preda dello strisciante antisemitismo:

Mit Hakenkreuz und Blaukreuzgas,
Monokel kontra Hakennas’
Auf zum Pogrom
Beim Hippodrom

(Con croci uncinate e gas
I monocoli contrasteranno i nasi adunchi
Al pogrom*
All’ippodromo)

*attacco antisemita, NdT

La copertina di "Das politische Cabaret. Chansons, Songs, Couplets", pubblicato da Walter Mehring nel 1920
La copertina di “Das politische Cabaret. Chansons, Songs, Couplets”.

Interprete ne fu Rosa Valetti, sul palco del suo Cabaret Größenwahn, con il quale l’autore prese a collaborare.

Nello stesso periodo diede alle stampe Das politische Cabaret. Chansons, Songs, Couplets, una raccolta dei suoi lavori, edita da Rudolf Kaemmerer nel 1920. A questo fece seguito Das Ketzerbrevier, edito da Kurt Wolff nell’anno successivo, e molti altri. I suoi testi furono pubblicati anche in quotidiani e riviste politiche come Tagebuch e Weltbühne.

Nel 1921, Walter Mehring iniziò la sua collaborazione con il Wilde Bühne di Trude Hesterberg, diventandone anche direttore artistico per qualche tempo. La cantante interpretò diversi brani dell’autore, tra cui uno dei più famosi: Börsenlied (La canzone della borsa valori), che sbeffeggiava il mercato azionario.

Nel 1924, Mehring si stabilì a Parigi, ma tornò spesso in Germania, continuando comunque a collaborare con il Kabarett e lo spettacolo in generale.

Ritratto di Walter Mehring. George Grosz, 1925. Olio su tela, cm 90 x 80. Conservato al Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa, Belgio
Ritratto di Walter Mehring (George Grosz, 1925)

Tra i suoi lavori del periodo, anche le canzoni di Hoppla, wir leben! di Ernst Toller, un dramma denso di pessimismo, messo in scena da Erwin Piscator nel 1927, seguito nel ’29 da Der Kaufmann von Berlin (Il mercante di Berlino). Quest’opera provocò una dura reazione da parte dei nazisti, i quali manifestarono davanti al luogo della rappresentazione.

Ormai inviso a Goebbels – che contro di lui scrisse l’articolo An den Galgen (Alla forca) e che ne bruciò le opere nel rogo del 10 maggio 1933 –  Mehring venne internato nel 1939. Due anni dopo riuscì a fuggire dal lager di Saint-Cyprien e volare negli Stati Uniti.

Nel 1953 tornò in Europa, dove visse in diverse città, tra cui Berlino e Zurigo, dove morì.

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