Werner Finck

Werner Finck in scena

Görlitz, 2 maggio 1902 – Monaco di Baviera, 31 luglio 1978.
Conférencier, cabarettista, attore e scrittore.

Werner Paul Walther Finck scoprì il proprio talento di commediante interpretando alcuni piccoli ruoli negli spettacoli delle compagnie filodrammatiche di Dresda, quando ancora era studente iscritto alla Kunstschule (Accademia d’Arte) della città. Nel 1925 debuttò in veste di attore professionista a Bolesławiec (in tedesco Bunzlau, città polacca che al tempo faceva parte della Germania), rimanendovi per tre anni.

Nel 1929, per mettere ulteriormente a frutto sia le doti naturali che quelle acquisite sul palco, decise di trasferirsi a Berlino, dove conobbe l’attore Hans Deppe, il quale faceva parte della compagnia di Max Reinhardt. Con lui, lo stesso anno, fondò il cabaret politico-letterario Die Katakombe, situato nel sotterraneo della Vereins Berliner Künstler (Associazione degli Artisti berlinesi) in Bellevuestraße 3.

Werner Finck in scena con il cast del Die Katakombe
Werner Finck in scena con il cast del Die Katakombe

Gli spettacoli messi in scena con la partecipazione di molti artisti ebbero un immediato successo, grazie anche al ruolo rivestito da Finck: quello di conférencier, ovvero di presentatore che, oltre a condurre la serata, si lanciava in commenti ironici se non satirici sui fatti del giorno. La ribalta del Die katakombe permise all’artista di intraprendere anche una carriera in veste di attore cinematografico, che proseguì praticamente per tutta la vita.

Finck non passò inosservato agli occhi dei nazisti, che cominciarono a tenerlo sotto controllo ma che, almeno fino alla loro salita al governo nel 30 gennaio 1933, non poterono fare molto.

Il suo stile elegante e sottile era molto apprezzato, e l’abitudine di fingere la balbuzie per lasciare a metà le frasi più allusive divenne un marchio di fabbrica. L’esempio più famoso, raccontato dallo stesso Finck, riguarda una serata che vedeva, presenti tra il pubblico, alcuni agenti della Gestapo; rivolgendosi a loro, il conférencier chiese:

Spreche ich zu schnell? Kommen Sie mit? Oder…muß ich mitkommen?

(Parlo troppo in fretta? Riuscite a seguirmi? O… devo essere io a seguire voi?)

Die Katakombe proseguiva i suoi spettacoli, nonostante i monologhi taglienti del suo fondatore e nonostante i frequenti dissapori tra gli artisti causati da divergenze politiche, ma il 10 maggio 1935 finì per piegarsi alla legge nazista e venne fatto chiudere dal Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels.

Werner Finck venne arrestato e rinchiuso per sei settimane nel campo di concentramento di Esterwegen, insieme ad altri colleghi. L’intercessione dell’attrice Käthe Dorsch presso Hermann Göring fece in modo che il gruppo venisse rilasciato, a condizione che non si esibisse in pubblico per un anno.

L'esterno del Die Katakombe, con la compagnia di Werner Finck (il secondo da sinistra).
L’esterno del Die Katakombe, con la compagnia di Werner Finck (il secondo da sinistra).

Finck proseguì comunque il suo lavoro (lo testimoniano anche le tante partecipazioni cinematografiche del 1935 e 1936), ma tornò ufficialmente sul palco solo nel 1937, al Kabarett der Komiker.

Poi, nel 1939, lo spettacolo del KadeKo venne proibito da Goebbels e il locale venne chiuso dalla Reichskulturkammer (la “Camera della Cultura del Reich”). Di fronte alla prospettiva di un nuovo arresto, Finck preferì arruolarsi e restò al fronte fino al 1945, quando, in Italia, venne fatto prigioniero dagli Alleati.

Al termine del secondo conflitto mondiale, l’artista riprese le sue esibizioni nei cabaret mitteleuropei e le partecipazioni cinematografiche.

Nel 1947, Bertolt Brecht dedicò a Werner Finck la poesia Eulenspiegel überlebt den Krieg (Eulenspiegel è sopravvissuto alla guerra; il nome deriva da un personaggio del folclore del nord della Germania, che si fa beffe degli altri in modo irriverente fingendosi sciocco).

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