Il Balletto Triadico: la geometria diventa danza

Foto di scena per i costumi del Triadische Ballett del 1922
Foto di scena per i costumi del Triadische Ballett del 1922
Foto di scena per i costumi del Triadische Ballett del 1922

La prima metà del Novecento, da un punto di vista artistico, fu caratterizzato da diversi movimenti di avanguardia. Le visioni spesso diametralmente opposte di questi, davano comunque forza e energia alla ricerca artistica.

Tra di essi, alcuni tendevano a una semplificazione grafica delle forme, all’esasperazione delle linee, donando ai loro lavori un aspetto meccanico e, spesso, sottilmente inquietante. Le opere di cubisti, futuristi, espressionisti, dadaisti – anche se con modi e fini differenti – contenevano frequentemente questi elementi.

Oskar Schlemmer
Oskar Schlemmer

Accadeva anche che questa tendenza incontrasse le arti sceniche. Nel cabaret, per esempio, si riscontra nella parodia delle Tiller Girls di Grit e Ina van Elben, nei burattini creati da George Grosz e John Heartfield per lo spettacolo Einfach klassisch! di Walter Mehring, nelle scenografie usate per l’esibizione dal vivo del brano O Mond! cantato da Blandine Ebinger.

Oskar Schlemmer, pittore, scultore e designer legato al Bauhaus, creò il Triadische Ballett proprio andando nella direzione del rigore grafico, trasformando i ballerini in forme geometriche. La caratteristica razionale del Balletto Triadico era anche nella matematicità della sua struttura: 3 ballerini che interpretavano 3 atti, composti da 12 quadri, con l’ausilio di 18 costumi. Ispirandosi ai movimenti di burattini e marionette, Schlemmer creò una coreografia stilizzata e astratta, destinata a influenzare la danza nei decenni successivi.

Una delle figure del Triadische Ballett
Una delle figure del Triadische Ballett

Il teatro di figura ispirò anche le fattezze dei personaggi, composti da sfere e poliedri, nei quali gli elementi umani erano ridotti al minimo, e comunque scientemente nascosti nei costumi e nel trucco.

Musicato da Paul Hindemith, il balletto debuttò a Stoccarda il 30 settembre 1922, proseguendo le rappresentazioni europee per dieci anni nella sua produzione originale, per poi essere riproposto anche in tempi recenti.

A questo progetto, Oskar Schlemmer ne fece seguire altri di tono simile, come Das figurale Kabinett.

Nel 1970, Marianne Hasting, Franz Schömbs e Georg Verden diressero un cortometraggio registrato in studio con l’intero balletto e la ricostruzione dei costumi dell’epoca. Lo trovate qui >>

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