La prima parola censurata nel Kabarett

Gustav Beaurepaire (Kindermann) e Victor Arnold (Serenissimus) in scena nel primo Schall und Rauch.
L'uscita del 13 agosto 1901 della rivista satirica "Simplicissimus" con, in copertina, una vignetta dedicata al personaggio di Serenissimus.
L’uscita del 13 agosto 1901 della rivista satirica “Simplicissimus” con il personaggio di Serenissimus.

Nei primi decenni del Novecento, in Germania, una delle componenti essenziali del Kabarett era la satira. Ma dove c’è satira, spesso c’è anche censura.

Uno dei primi esempi di censura nei confronti degli autori e attori degli spettacoli di Kabarett è datata 1901. Ecco cosa accadde…

Al tempo, il Kaiser Guglielmo II era ancora ben saldo sul suo trono e bersagliato – almeno per quanto si riusciva – da attacchi umoristici. Tra i tiratori, anche il settimanale Simplicissimus, che ne aveva fatto il protagonista di una serie di acute vignette ribattezzandolo Serenissimus e affiancandolo al fido Kindermann. La rivista, che aveva visto la luce nel 1896, era curata da alcuni autori che, ormai, erano abituati a multe e arresti dovuti alle denunce dell’imperatore.

Ma i due personaggi erano tanto polari che Max Reinhardt, Friedrich Kayssler e Martin Zichel decisero di portarli in scena nel loro nuovo teatro Schall und Rauch in Under den Linden 44, a Berlino.

Gustav Beaurepaire (Kindermann) e Victor Arnold (Serenissimus) in scena nel primo Schall und Rauch.
Gustav Beaurepaire (Kindermann) e Victor Arnold (Serenissimus) in scena nel primo Schall und Rauch.

Lo spettacolo debuttò il 9 ottobre 1901, con Simplicissimus e Kindermann (interpretati rispettivamente da Victor Arnold e Gustav Beaurepaire) a fare da presentatori e a scambiarsi battute.

I testi dei due personaggi alludevano al vero Kaiser, senza mai  citare apertamente né lui, né altri elementi a egli riconducibili: uno stratagemma che avrebbe dovuto tenere gli autori al riparo da denunce.

Da un certo punto di vista fu così, ma i censori imperiali riuscirono comunque a trovare il modo di cogliere in fallo Reinhardt e soci. Bastò loro una sola parola, di poche lettere, per multarli.

Ecco un estratto dal testo del provvedimento che venne notificato dal capo della polizia allo Schall und Rauch il 30 novembre 1901:

Avete permesso che, durante lo spettacolo del 9 ottobre scorso, nel vostro teatro “Schall und Rauch”, l’attore Gustav Beaurepaire pronunciasse la parola da censurare “culetto”.

La violazione è dimostrata dalla testimonianza del Sig. Assessore Dr. Possart e dalla Vostra stessa ammissione.

In base all’ordinanza di Polizia del 10 luglio 1851 (§ 13) Vi viene contestata una multa di quindici Marchi che, qualora non corrisposti, saranno commutati in due giorni di detenzione.

Di eseguito l’estratto dal testo originale.

Sie haben in Ihrem Theater Schall und Rauch geduldet, daß der Schauspieler Gustav Beaurepaire das von der Censurbehörde gestrichene Wort “Popo” am 9. October d.h. zum Vortrag brachte.

Die Übertretung wird bewiesen durch das Zeugniß des Herrn Assessors Dr. Possart und durch Ihr Zugeständniß.

Auf Grund der Polizei-Verordnung vom 10. Juli 1851 (§ 13) wird deshalb gegen Sie eine Geldstrafe von fünfzehn Mark, an deren Stelle, wenn sie nicht beizutreiben ist, eine Haft von zwei Tagen tritt, hierdurch festgesetzt.

Il provvedimento che venne notificato allo Schall und Rauch il 30 novembre 1901.
Il provvedimento che venne notificato allo Schall und Rauch il 30 novembre 1901.

Una curiosità finale: sul sito www.simplicissimus.info sono consultabili e scaricabili in pdf tutte le uscite della rivista satirica.
Comprese, ovviamente, quelle incriminate dalla censura gugliemina.

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