Kaftan

La sede del Kaftan in Jägerstrasse, nel 1930

Il cabaret ebraico letterario Kaftan fu inaugurato il 14 febbraio 1930 al 31 Lutherstraße, a Berlino, nello stesso luogo in cui, in precedenza, c’era l’Anti.

La direzione era di Maxim Sakaschansky, che si esibiva anche come Conférencier e cantante di canzoni popolari yiddish. Con lui anche Ernst Pröckl e Oskar Ebelsbacher, che ne ricopriva il ruolo durante le tournée.

Nelle prime esibizioni, Jude Pomeranz suonava al pianoforte brani della tradizione ebraica, Ebelsbacher leggeva passi della Rabbinische Wisheiten, Pröckl interpretava brevi pezzi teatrali scritti da Sholem Aleichem, l’intellettuale Manfred Geis recitava versetti del Qoelet (uno dei 24 libri della Bibbia ebraica); poi, in un breve sketch, Esther e Jacob Moschkowitz interpretavano due svaniti provinciali in visita a Berlino. Il momento più importante dello spettacolo era l’esibizione di Sakaschansky con i suoi monologhi satirici in cui prendeva di mira gli ebrei assimilati (cioè quelli dell’Europa centro-orientale). A lui si univa Ruth Klinger, attrice, cantante e moglie dell’artista.

Nell’ottobre del 1930, il Kaftan si spostò in Jägerstraße 9; al contempo, i suoi interpreti cominciarono portare lo spettacolo a Breslavia, poi nei Paesi Bassi e in Belgio.

Nel 1931 ci fu un altro trasferimento, questa volta nella sede del B’nai B’rith (organizzazione ebraica di volontariato) in Kleiststraße 10, nel quartiere di Schöneberg. L’anno successivo, il Kaftan andò in tournée in Austria con un programma di canzoni popolari prevalentemente ebree provenienti dall’Europa orientale, insieme a malinconiche canzoni del ghetto, poi danze chassidiche e brani di saggezza talmudica.

Tra i testi proposti, anche Jeruscholajim di Alfred KerrGleichnis über die Meerfahrt di Walter Mehring e la celebre poesia Die Wanderratten di Heinrich Heine.

Alla fine di marzo del ’32, in seguito alla persecuzione antisemita dei nazisti, Sakaschansky e sua moglie Ruth fuggirono attraverso la Cecoslovacchia fino in Palestina, dove proseguirono a esibirsi.

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