Cabaret Größenwahn

L'entrata del Café des Westens, nell'edificio del Cabaret Größenwahn.

Il Cabaret Größenwahn fu un cabaret politico-letterario di Berlino, aperto il 23 dicembre 1920 al primo piano del Café des Westens (centro di ritrovo delle avanguardie artistiche del tempo, e conosciuto come Café Größenwahn), all’angolo tra Kurfürstendamm e Joachimsthalerstraße.

Ad aprirlo fu l’attrice e cantante Rosa Valetti, di ritorno da Parigi, dove aveva avuto modo di conoscere da vicino le realtà dei cabaret artistici di Montmartre. La sua idea era infatti di riprendere lo spirito degli originali della capitale francese, come lo Chat noir; così propose uno spettacolo con le canzoni di Aristide Bruant – tra gli artisti più rappresentativi di Montmartre -, nelle traduzioni di Ferdinand Hardekopf, aggiungendovi anche brani più legate alla realtà berlinese, firmati da Walter Mehring e Klabund.

Il programma alternava canzoni di Kabarett legate a tematiche politiche ad altre meno impegnate, anche perché la proposta complessiva doveva incontrare i gusti di tutto il pubblico, compreso quello borghese.

Oltre a Rosa Valetti, nel locale lavorarono anche suo fratello Hermann Vallentin e la sua scoperta Kate Kühl, Kurt Gerron, il presentatore conférencier Harry Lamberts-Paulsen, Friedrich Hollaender per la parte musicale e Blandine Ebinger. Alle musiche contribuirono anche Richard W. Hermann, Mischa Spoliansky e Franz Wachsmann.

Nel 1922 lasciò il Cabaret Größenwahn per fondare il Rampe. L’attività venne quindi rilevata da Hanns Schindler, che la portò avanti fino al 1925 , seguito da Gustav Heppner che lo fece diventare 9-Uhr-Einakter-Theater.

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